Regime forfetario: cosa cambierebbe alzando la soglia a 85000 euro

  • 20/12/2022

Nella Finanziaria oggi in progress, che vedrà la stesura definitiva entro fine 2022, tra le novità più interessanti per professionisti e piccole imprese si annovera l’estensione a 85.000 euro annui del limite di ricavi al di sotto del quale può essere applicato il regime forfettario. Finora, com'è noto, questo regime prevede una tassazione fissa pari al 5% o al 15% per partite IVA con ricavi e compensi fino a 65.000 euro.

Benché la certezza della modifica si avrà solo a fine anno, è bene comunque tenere sott'occhio gli aggiornamenti per poter eventualmente valutare come gestire gli ultimi incassi dell’anno. Infatti, se la modifica venisse approvata, chi ha sforato nel 2022 il limite dei 65.000 euro (ma non quello degli 85.000) potrebbe rientrare nel forfettario anche per il 2023.

Diverso sarebbe se si dovessero percepire ricavi o compensi superiori a euro 100.000: in tal caso, sempre secondo l'attuale ddl Bilancio 2023, il regime forfettario cesserebbe – e l’Iva sarebbe dovuta - a partire dal momento stesso in cui la soglia è superata. Questa disposizione apre diversi interrogativi tecnici, soprattutto in materia di imposte. Vi lasciamo in proposito alla lettura dell'autorevole rivista Euroconference, in allegato.



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