Con l'emergenza caldo estivo la conta dei morti sul lavoro assume sempre più le sembianze di un elenco senza fine. "L'emergenza è nazionale e resta grave - ha dichiarato Anna Maria Domenici, presidente di Federlavoro - le elevate temperature allarmano soprattutto per il rischio dei colpi di calore cui sono sottoposti i lavoratori che si trovano a doversi esporre al sole. Le condizioni di sicurezza vanno salvaguardate ulteriormente: la strumentazione normativa c'è ma va applicata a dovere. La gestione del caldo nei luoghi del lavoro è fondamentale per cercare di ridurre i casi di infortunio che sono tanti, troppi. Per questo auspichiamo, come Federlavoro, un deciso intervento da parte del Governo. Ben vengano intanto le prime ordinanze comunali già apparse in diverse parti dello Stivale, per cui alcune amministrazioni locali hanno di fatto vietato il lavoro con temperature che superano i 35 gradi. Il Governo faccia il resto e in tempi brevi perché le emergenze non si possono rincorrere. Apprezzabile intanto l'annuncio del Ministero del Lavoro circa la volontà di aumentare il numero degli ispettori da assumere per contrastare l'assenza di sicurezza nei luoghi del lavoro, la consistenza dei controlli e gli incentivi per le imprese virtuose. Sul fronte delle imprese la premialità su chi rispetta le regole di prevenzione fino in fondo puo' essere un valido deterrente contenere incidenti in azienda e nei cantieri e abbattere il caporalato ".