Il Global Wage Report 2022-2023, da poco presentato dall’Organizzazione internazionale del Lavoro, denuncia non solo uno stop, ma addirittura un calo del 12% del valore reali dei salari italiani (di per sé fra i peggiori in UE) rispetto al 2008. Il tutto mentre il costo del lavoro italiano resta tra i più alti d’Europa e pesa in maggior parte sulle imprese, i cui contributi rappresentano il 24% del totale dei costi (contro il 7,2% dei contributi dei lavoratori) e la tassazione sul reddito pesa per il 14,8%. Per restituire potere d’acquisto ai lavoratori (la retribuzione media italiana si attesta sui 35mila euro, contro una media Ocse superiore ai 46mila euro), e per sostenere i consumi in un momento drammatico per caro bollette, incertezza generale e inflazione, l'unica soluzione è tagliare il cuneo fiscale. Ma anche lì l'Italia si attesta ben 11,4 punti sopra la media Ocse (34,6%).
Info: https://www.ilo.org/digitalguides/en-gb/story/globalwagereport2022-23