Federlavoro sulla riforma fiscale: servono incentivi alle imprese e controlli

  • 22/10/2019

Federlavoro: servono regole chiare, controlli seri e correttezza del carico fiscale. Bene la moneta elettronica, abolendo però le commissioni sulle transazioni e con POS a prezzo simbolico.

Per quanto ad oggi abbozzata e tuttora in divenire, la riforma fiscale prevista dal Governo Conte può già essere oggetto di qualche osservazione preliminare da parte di Federlavoro, Federazione delle imprese e dei lavoratori autonomi.

Il pensiero di Federlavoro si sintetizza in tre istanze chiave per il Governo: chiarezza, serietà e correttezza. Chiarezza innanzitutto delle norme da applicare, senza continui “rimpasti” o complesse sovrapposizioni. Serietà nei controlli per invertire la piaga dell'evasione, ma al contempo correttezza nella definizione di un carico fiscale spesso ad oggi insostenibile per gran parte delle imprese.

Le iniziative del Governo sono ovviamente condivisibili (ridurre Irpef e tagliare il cuneo fiscale sulle buste paga), anche se appare insidioso demandare l'attuazione delle riforme al reperimento di risorse dalla lotta all'evasione – una strategia che nel tempo ha raramente dato frutto” - dichiara Giuseppe Ligotti, Vice Presidente di Federlavoro.
Al netto dell'intervento sul cuneo fiscale e del rifinanziamento a favore dell'industria 4.0, Federlavoro rileva infatti un'incidenza troppo scarna delle misure a favore delle imprese.
Imprese che – è bene rammentarlo – producono lavoro e sviluppo nel sistema paese.

Occorre incentivare le PMI con una riduzione del carico fiscale, il tutto però a fronte di controlli accurati e capillari. L'obiettivo è far pagare tutti, ma il giusto. E' poi essenziale che non si propongano interventi di rimodulazione dell'IVA, che contrarrebbero ulteriormente i consumi” - continua Ligotti.

Federlavoro concorda poi sugli incentivi all'utilizzo della moneta elettronica, che reca benefici anche in termini di sicurezza degli esercenti, purché non venga abolita in toto la circolazione del contante e a condizione che siano eliminate le commissioni sulle transazioni commerciali. Essenziale poi la cessione gratuita, o a prezzo “calmierato”, dei dispositivi per il pagamento (POS).

Sposiamo la digitalizzazione dei processi (dallo scontrino alla fattura elettronica), ma senza perdere di vista le esigenze di artigiani e commercianti. Per incentivare la moneta elettronica occorre rivedere l'intero sistema, a partire dalle condizioni di accesso al pagamento con carte di credito (oggi precluso a chi ha problemi con il fisco, magari per un contenzioso in corso)” - conclude il Vice Presidente di Federlavoro.

www.federlavoro.org



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